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E' necessario capire il principio della lotta antiparassitaria coi mezzi conformi alla natura. Non esistono insetti nocivi, gli insetti possono diventarlo quando gli equilibri della natura si rompono.

Tutti gli insetti sono parti indispensabili dell'equilibrio naturale.

Esistono malattie vegetali che non dipendono da parassiti ma sono causate da carenze o eccessi nutrizionali; un'attenta composizione del terreno e il rispetto degli equilibri sono le prime importanti condizioni per prevenirle.

Infusi, Decotti & Macerati possono aiutare nel controllo degli insetti.

La consociazione delle piante è alla base dell'agricoltura naturale.

Gli Afidi hanno dei nemici naturali: la Coccinella e la sua larva, la larva di Sirfide (una mosca) e diversi tipi di cimici.  

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"Dobbiamo capire che tutto il nostro pianeta è un essere. Tutto è uno e uno è tutto. Ciò che succede alle farfalle, a un albero, a un animale, a un uomo, è di grande importanza per la nostra vita. Se la natura muore, l’uomo muore, Dio muore. Servendo la natura serviamo l’umanità. Il contrario è sbagliato”.(Panaiotis Manikis)

 

ACARI
AFIDI
ALEUROIDE
BRUCO
CAMERARIA OHRIDELLA
CICALINA
COCCINIGLIA
METCALFA
RAGNETTO ROSSO

 

     

 

 AFIDI - I pidocchi delle Piante

I pidocchi delle piante sono insetti parassiti che amano infestare molte specie diverse. Sono piccolissimi ma formano in breve tempo enormi colonie. I pidocchi si nutrono della linfa delle piante, indebolendole a vista d'occhio, oltretutto, danno ancora più grave, trasmettono attravero la saliva malattie virali, provocando la deformazione delle parti attaccate.Una pianta attaccata dagli afidi sarà anche ricoperta di formiche. I pidocchi delle piante infatti producono un liquido, la melata, che favorisce lo sviluppo di funghi e attira le formiche che si prendono la melata e in cambio spostano il gruppo di parassiti da un posto all'altro, è un vero e proprio pascolo! Ecco perchè gli afidi vengono anche chiamati "le mucche delle formiche"! 

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ALEUROIDE - La mosca bianca

La mosca bianca è un parassita molto forte, resistente e con una grande capacità di adattamento ai nuovi climi. Ama i climi caldi, umidi e poco ventilati ed è per questo che si trova prevalentemente nelle serre. La mosca bianca si nutre senza problemi di molte varietà di  piante, dure o tenere (ad esempio begonia, dalia, surfinia, ciclamino, fucsie, petunie, tageti, stelle di natale e quasi tutte le varietà di geranio). Sono solitamente nascosti nella parte inferiore della foglia ma è facile vederli perché ad ogni minimo movimento della pianta si alzano tutti in volo. Sono parassiti che succhiano la linfa delle piante, quindi oltre che ad indebolirla  facendo ingiallire e cadere le foglie, possono essere propagatori di virus e batteri. Succhiando la linfa le mosche bianche producono melata, un liquido vischioso e  molto dolce, amato dalle formiche e sul quale si sviluppano fumaggini. Questi insetti parassiti hanno un ciclo riproduttivo molto rapido. Le femmine depongono le uova sulla pagina inferiore della foglia, in media dalle 150 alle 200 uova che dopo un periodo di 10-12 giorni si schiudono, dopo  un mese di tempo sono adulti. 

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BRUCHI

I bruchi  hanno forma allungata e aspetto vermiforme. Quasi tutti sono fitofagi, cioè si nutrono di piante. In genere si nutrono delle foglie, lasciando chiare  tracce della loro presenza. In qualche caso piegano i margini delle foglie o le arrotolano fissandole con fili di seta, rendono gli steli morbidi oppure attaccano altre parti della pianta come gemme, fiori, frutti o semi.

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CAMERARIA OHRIDELLA

La Cameraria ohridella, chiamata anche la Minatrice fogliare dell'Ippocastano è un lepidottero minatore fogliare. Infesta esclusivamente l'ippocastano in particolare quello a fiori bianchi. L'esemplare adulto è una farfallina lunga circa 5 millimetri, di colore marrone con striature bianco-argentee sulle ali. Le Camerarie compaiono in maggio e prima di deporre le uova si concentrano sui tronchi degli ippocastani. Quando le uova si schiudono escono le larve che scavano delle gallerie (mine) lunghe fino a 4 centimetri all’interno delle foglie. In certi casi più mine si incrociano facendo seccare e cadere le foglie, nelle quali l'insetto come crisalide, sverna. L'uovo è biancastro e viene sempre deposto sulla parte superiore della foglia, spesso in prossimità delle nervature. All’inizio le infestazioni interessano la parte bassa della chioma, in seguito arriverà alle foglie più alte. L’'ippocastano può perdere completamente le foglie già nei mesi di luglio-agosto ed una ripetuta infestazione di Cameraria ohridella può ridurre notevolmente lo sviluppo vegetativo dell’albero.

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CICALINA

Alcuni insetti succhiatori sono chiamati comunemente e generalizzando cicalina.  La cicalina è lunga circa 2-3 mm e può essere di diversi colori, dal verde chiaro al marrone al giallo. Questo insetto infesta le piante da frutto e le piante ornamentali, colonizzando le pagine inferiori delle foglie. Amano i mesi caldi e asciutti ma non sostano sotto la luce diretta del sole. Sono parassiti che succhiano la linfa delle piante, quindi oltre ad indebolirla  facendo ingiallire e cadere le foglie, possono essere propagatori di virus e batteri. Le loro punture causano pustole circolari giallastre, imbrunimenti delle foglie, disseccamenti e a volte anche accartocciamenti delle giovani foglie.

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COCCINIGLIA

La cocciniglia è uno dei parassiti più dannosi e famelici. Sono insetti piuttosto piccoli e, anche se non hanno la capacità riproduttiva degli Afidi o degli Acari, riescono a essere comunque  molto dannosi. Sono parassiti molto resistenti agli agenti esterni come ai pesticidi e
grazie alle piccole dimensioni e al fatto che rimangono immobili è sufficiente spostare una pianta infestata per contaminare un intero ambiente. Anche gli scambi commerciali ne hanno facilitato la diffusione poichè sfuggono alle ispezioni a causa del loro aspetto e delle loro dimensioni; questo le ha rese capaci di adattarsi a diversi ambienti. Altro punto di forza di questo parassita è la sua capacità di nutrirsi non solo di molti tipi di piante ma soprattutto di tutte le parti della pianta, attaccano infatti molto volentieri e senza problemi il fusto, le foglie e i germogli, i rami legnosi e i frutti. Quando le piante sono infestate dalle cocciniglie le foglie prima ingialliscono, si arricciano e possono scolorire o ricoprirsi di aloni poi appassiscono infine cadono. La corteccia infestata si può spaccare e trasudare gomma.Alcuni tipi di cocciniglie attaccano anche la frutta,ma il danno è principalmente estetico. N.B. La forza di questo parassita diede inizio al primo esperimento di grande successo di lotta biologica nel 1888; negli agrumeti della California era ormai fuori controllo la cocciniglia Icerya purchasi, proveniente dall'Australia. Nel suo habitat questa cocciniglia non causava particolari danni, mentre in USA stava mettendo in pericolo il futuro dell'agrumicoltura della California. Il capo del Federal Entomological Service inviò un collaboratore in Australia per catturare antagonisti naturali della cocciniglia. Fu così introdotto negli agrumeti il Coccinellide predatore Rodolia cardinalis con risultati sorprendenti, il successo fu enorme e la tecnica fu introdotta in tutte le regioni agrumicole del globo.
 

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METCALFA

La Metcalfa è un insetto d'origine americana che si nutre di linfa vegetale e produce melata. La Metcalfa causa seri danni alle colture, in particolare a causa fumaggini, che si sviluppano sulla melata. La Metcalfa può attaccare più di 200 specie di piante. Fra le più importanti troviamo la vite, gli agrumi, le pomacee e le drupacee e molte piante impiegate per costituzione di siepi a scopo ornamentale. L’uovo è bianco, allungato, lungo circa 1 mm. Gli stadi giovanili passano dal bianco candido al verde chiaro. Gli adulti virano verso un colore dapprima grigio chiaro e poi più scuro e misurano circa 3 mm di lunghezza. Le ali anteriori, a trapezio, vengono tenute verticalmente e avvolgono il corpo quando l’insetto è a riposo.  La pianta soffre perché viene impoverita della linfa ma i veri danni sono causati dalla produzione di melata che imbratta foglie, tralci, germogli e grappoli. Sulla melata si possono sviluppare fumaggini . Se le infestazioni sono molto forti può essere compromesso lo sviluppo dei germogli, mentre la melata può attirare vespe che danneggiano i frutti maturi.  

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IL RAGNETTO ROSSO

Il ragnetto rosso è un animaletto piccolo e infido della famiglia degli acari. Dato che è minuscolo è difficile da individuare, soprattutto su uno sfondo colorato, come fiori, foglie di diverso colore o pavimentazioni rosse o rosa ( tipo cotto toscano). Sono famosi e temuti perchè politofagi, cioè si nutrono di molte specie di piante. Ne esistono due tipi, quello degli alberi da frutta e quello delle serre, ma i danni prodotti sono molto simili. Il primo attacca soprattutto gli alberi del melo e del susino, il secondo colpisce le piante da appartamento e alcuni tipi di cespugli e di piante erbacee. I primi segni si notano sulle foglie, compaiono dei puntini di colore chiaro, poi le foglie ingialliscono o diventano color ruggine e alla fine si staccano. Sulle piante attaccate dal ragnetto rosso delle serre compare anche una sottile lanuggine bianca sulla superficie delle foglie. I danni di questo acaro possono essere "solo" estetici ma davanti ad un'infestazione grave dobbiamo aspettarci anche danni alla produzione.

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